logo_uvp
 

Il Pre­mio na­zio­na­le “Una Vita per la Pa­tria” nasce su ini­zia­ti­va con­giun­ta della Se­zio­ne di Parma del­l’As­so­cia­zio­ne Na­zio­na­le Mu­ti­la­ti e In­va­li­di di Guer­ra (A.N.M.I.G.) e del­l’As­so­cia­zio­ne Cul­tu­ra­le “Li­ber­tà Par­mi­gia­na”, che ne de­ten­go­no la ti­to­la­ri­tà esclu­si­va. In tal modo le due As­so­cia­zio­ni, ri­go­ro­sa­men­te apar­ti­ti­che ed espres­sio­ne della so­cie­tà ci­vi­le, vo­glio ren­de­re te­sti­mo­nian­za pub­bli­ca e tan­gi­bi­le al va­lo­re e allo spi­ri­to di sa­cri­fi­cio di chi, ser­ven­do la Pa­tria in armi, è ri­ma­sto fe­ri­to ri­por­tan­do gravi e per­ma­nen­ti me­no­ma­zio­ni fi­si­che men­tre ope­ra­va in mis­sio­ne di pace al­l’e­ste­ro o per di­fen­de­re, anche den­tro i con­fi­ni na­zio­na­li, la si­cu­rez­za col­let­ti­va dalle mi­nac­ce im­ma­nen­ti del no­stro tempo. La sede del pre­mio, aven­te ca­den­za an­nua­le, è Parma.

Nella sua prima edi­zio­ne, il ri­co­no­sci­men­to è stato as­se­gna­to al Primo Ma­re­scial­lo del­l’E­ser­ci­to Si­mo­ne Ca­red­du, ri­ma­sto gra­ve­men­te fe­ri­to in Af­gha­ni­stan a se­gui­to di un at­ten­ta­to esplo­si­vo. La ce­ri­mo­nia, ospi­ta­ta nello splen­di­do Pa­laz­zo Du­ca­le di Parma (sede del Co­man­do pro­vin­cia­le dei Ca­ra­bi­nie­ri), è stata ca­rat­te­riz­za­ta da una folta par­te­ci­pa­zio­ne di pub­bli­co, oltre che dalla pre­sen­za di nu­me­ro­se au­to­ri­tà sia na­zio­na­li che re­gio­na­li e pro­vin­cia­li. Assai ri­le­van­te è ri­sul­ta­ta anche l’at­ten­zio­ne con cui i media, di nuovo sia na­zio­na­li che lo­ca­li, hanno se­gui­to la ma­ni­fe­sta­zio­ne no­no­stan­te si trat­tas­se di una “prima” as­so­lu­ta. Così come me­ri­ta di es­se­re messo in evi­den­za il col­le­ga­men­to idea­le fra il Pre­mio e le com­me­mo­ra­zio­ni in corso per il Cen­te­na­rio della Gran­de Guer­ra. Mo­ti­vo per cui è stato de­ci­so di te­ne­re anche l’e­di­zio­ne 2016 a ri­dos­so della ri­cor­ren­za del 4 no­vem­bre, Gior­no del­l’U­ni­tà Na­zio­na­le e Festa delle Forze Ar­ma­te, non­ché an­ni­ver­sa­rio della Vit­to­ria nella Gran­de Guer­ra. Un modo per dire an­co­ra una volta “Gra­zie!” ai ra­gaz­zi con le Stel­let­te e il Tri­co­lo­re sul brac­cio di ieri e di oggi.

È da que­sto in­trec­cio di si­gni­fi­ca­ti sto­ri­ci, idea­li, mo­ra­li e umani che è nato il no­stro Pre­mio. Il cui cam­mi­no, non fa­ci­le e tut­ta­via ri­ve­la­to­si fin da su­bi­to en­tu­sia­sman­te, è ap­pun­to solo agli inizi. Ma che è no­stra pre­ci­sa vo­lon­tà di pro­se­gui­re e di con­so­li­da­re, pun­tan­do so­prat­tut­to sul coin­vol­gi­men­to del mondo della scuo­la e dei gio­va­ni. E con­fi­dan­do anche nel­l’a­iu­to di quan­ti – ani­ma­ti solo dal me­de­si­mo fine so­li­da­ri­sti­co e ci­vi­le – vor­ran­no con­tri­bui­re a fare emer­ge­re un sen­ti­men­to cer­ta­men­te dif­fu­so in gran parte del­l’o­pi­nio­ne pub­bli­ca. Ep­pu­re, trop­po spes­so ine­spres­so e privo di sboc­chi: la ri­co­no­scen­za, colma di af­fet­to e di am­mi­ra­zio­ne, verso chi ha scel­to di dare la pro­pria vita per la Pa­tria.

 

Zo­bei­de Spoc­ci
Pre­si­den­te A.N.M.I.G. se­zio­ne Parma

Pino Agnet­ti
Pre­si­den­te Ass. cul­tu­ra­le Li­ber­tà Par­mi­gia­na